
Dura la vita delle instagram addicted/ instagrammers/ instacomelevogliamochiamare…ma ancora più dura quella delle AMICHE delle instagram addicted.
Ce ne sarebbero milioni di cose da raccontare, ma ho deciso di immolarmi e mostrare al mondo quello che non si vede mai: la sofferenza delle AMICHE di quelle che vedete continuamente su instagram, l’agonia di noi che (per fortuna) nelle foto manco ci vogliamo entrare o che se vengono male va bene lo stesso tanto poco ce ne importa (“io instagram nemmeno ce l’ho” oppure “mi seguono 7 persone su instagram e di queste 4 sono miei parenti”).
Perché è giusto che voi sappiate cosa comporta quella foto che vedete per 2,3 secondi.
Parliamo di una cosa semplice: la colazione. Dunque….nell’immaginario comune uno si prepara la colazione, la mette in un piatto/ tazza/ ciotola/ tovagliolo e se la magna. Tutto regolare no? NO!
Passi il weekend a casa della tua amica Instagram addicted (I.A.), vi svegliate, lei è così gentile da preparare la colazione, ma al momento dell’impiattamento…il dramma si consuma.
· I.A.: Ma che sei pazza? Vuoi prendere il piatto verde con la tazza rosa?????
· A.S.: (Amica Sventurata): Ok prendiamo questo bianco va bene? Il bianco è neutro, va bene con tutto
· I.A.: ma come devo fare con te? Con il piatto bianco mica si vede lo yogurt che ho messo sui pancakes allo zucchero di canna che viene dal Sudamerica con il pizzico di sale rosa dell’himalaya con la goccia di rugiada dopo l’alba?
E così via, fino a che la fragola non è nell’angolazione giusta, lo yogurt è cremoso ma non troppo, i pancakes sono perfettamente impilati nemmeno fossimo architetti…e la LUCE PER FARE LA FOTO?!?! Questa luce non va bene, PRENDIAMO IL TAVOLO E SPOSTIAMOLO VICINO ALLA FINESTRA CHE C’E’ UNA BELLISSIMA LUCE!
Tu sei sveglia da un’ora e mezza, hai fame, la tua amica è stata carina a farti i pancakes…ma tu vorresti mangiarli, maledizione! E invece stai spostando tavoli e giocando a Risiko con le fragole e le scaglie di cioccolato bianco!
La giornata è iniziata bene, diciamo; siete cariche, avete fatto colazione (ormai fredda ma con un bilanciamento dei vari elementi nel piatto che Cracco scansati proprio).
Il tempo è clemente con voi ed è una bella giornata di sole.
Ecco. Il sole. Vuoi non approfittarne per fare un po’ di foto con il panorama? GIAMMAI!
E tu ti improvvisi fotografa di celebrities, visual merchandiser perché la sciarpa deve svolazzare ma nel verso giusto, la borsa deve vedersi ma non troppo…e il ciondolino della collana che fa riflesso nella fotocamera? Ma siamo pazzi?
Finalmente riuscite a fare shopping, un giro e un aperitivo (sempre con le regole archiettoniche di cui sopra, ma per fortuna nei bar non puoi spostare tavoli dove ti pare)…avete comprato tantissime cose, siete tornate a casa col portafogli vuoto ma con il cuore e le shoppers pieni di gioia. È dunque arrivato il momento di far vedere questo shopping a chi era su instagram e non era con noi. Chiaro no?
Ho realizzato non molto tempo fa l’esistenza di un nuovo aggettivo fatto apposta per le I.A. : “instagrammabile”.
E cosa rende “instagrammabile” qualcosa? A quanto ho capito (data per assodata la mia infinita ignoranza sul tema) che si tratta di colori pastello, fiori, mobiletti in legno e bottigliette di profumo. Fateci caso. Ci sono quasi sempre dei fiori, dei graziosi plaid decorati, dei profumi, delle collane di perle…ma l’importante è che sia tutto armonioso, che ci sia un’estrema cura nei dettagli che ci sia anche quell’effetto “vedo non vedo” degli oggetti messi di profilo e che soprattutto SIA TUTTO PERFETTAMENTE ABBINATO. Perché, se vedi la bottiglietta di profumo, è come se dovessi far capire da quella foto che TUTTO profuma.
Io sul mio instagram ho 4 foto in croce. Perlopiù paesaggi. Sono quelli che richiedono immaginazione e non capacità da chef o da architetto. Il paesaggio fa tutto da solo, ha tutto quello che serve.
E se c’è una cosa che ho realizzato in tutto questo tempo è che a non essere “instagrammabile”…sono io.
Alessia
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- Vita di un’amica di una Instagram addicted - April 1, 2017
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